sangue e colesteroloL’estate è sinonimo di vacanze, svago, relax e, spesso, anche occasione di pranzi, aperitivi e cene abbondanti: ora che questa stagione sta per terminare è opportuno tornare gradualmente ad una più attenta ed equilibrata alimentazione, in particolar modo, se si deve tenere sotto controllo il metabolismo lipidico e glicidico(colesterolo hdl e ldl).

Come sappiamo, il colesterolo è un composto lipidico steroideo che compone la membrana cellulare ed è prodotto dal fegato, ma può essere introdotto anche attraverso i cibi ricchi di grassi animali come carne, pesce, salumi, formaggi, tuorlo d’uovo e frattaglie. Il nostro organismo, in condizioni normali, trae beneficio da un livello adeguato di colesterolo, soprattutto se al di sotto di 240/260 mg/100 ml, ed è dotato di un sistema di controllo del colesterolo per cui più ne introduciamo con la dieta e meno ne viene prodotto a livello endogeno e viceversa, al fine di raggiungere il corretto fabbisogno giornaliero.

LDL E HDL

LDL (Low-Density-Lipoprotein) e HDL (High-Density-Lipoprotein) sono erroneamente identificate come colesterolo; in realtà sono lipoproteine, molecole che hanno il compito di trasportare colesterolo e trigliceridi, attraverso il sangue, nei vari tessuti e distretti dell’organismo.
Le LDL sono lipoproteine a bassa intensità: si formano nel fegato e trasportano colesterolo e trigliceridi ai tessuti.
Le HDL sono lipoproteine ad alta intensità: al contrario delle prime, rimuovono il colesterolo in eccesso dai tessuti e lo riportano al fegato, che provvede a smaltirlo ed eliminarlo.

Sono proprio le LDL e, tra queste in particolare, le LDL ossidate, a costituire la porzione più dannosa per la nostra salute: le LDL rappresentano, infatti, la componente del colesterolo più patogena specialmente se ossidate perché contribuiscono alla formazione delle placche nel nostro sistema cardiovascolare e quindi alle varie patologie croniche degenerative. Le LDL ossidate si formano a causa dello stress ossidativo, ovvero, un eccesso di radicali liberi nel sangue la cui produzione può essere esageratamente stimolata da un’alimentazione errata, dal fumo, dall’esposizione a sostanze tossiche, dalla sedentarietà o, all’opposto, da un’attività fisica troppo intensa, ecc…

Il rischio cardiovascolare

Elevati livelli di colesterolo sono comunemente associati ad un aumento del rischio cardiovascolare, ma in realtà il vero “nemico” non è di per sé il colesterolo, ma più correttamente la sua forma LDL e, ancora più specificamente, la sua forma ossidata (LDL ossidate).
“Non guardare il colesterolo totale, piuttosto devono essere a posto il colesterolo buono e quello cattivo!”. Questo concetto è ormai entrato nel “sapere” comune, perché negli ultimi anni la scienza ha ridimensionato notevolmente l’influenza del colesterolo totale sull’aumento del rischio cardiovascolare.
Valori patologici di LDL e soprattutto di LDL ossidate possono diventare preoccupanti oltre un certo limite: in tali casi è opportuno ricorrere ad un aiuto, possibilmente di tipo naturale, per attenuare il rischio aterogeno.

Prevenzione:

alimentazione, antiossidanti e corretto stile di vita
Per ridurre il rischio associato alle malattie cardiovascolari è quindi particolarmente importante prevenire l’ossidazione delle particelle LDL.
Per quanto riguarda l’alimentazione, è importate assumere cibi e prodotti ricchi di antiossidanti e antinfiammatori, prestando particolare attenzione a non assumere carboidrati in eccesso (fonte primaria dell’aterogenesi), evitando assolutamente i grassi idrogenati/trans e l’eccesso di grassi saturi, Omega 6 e 9.

I grassi mono e polinsaturi sono classificabili tra i “buoni” perché, se assunti correttamente, hanno un ruolo benefico sull’apparato cardiovascolare in quanto riducono i livelli di colesterolo LDL, spesso a favore di quello HDL.
Tra questi, ricordiamo in particolare gli Omega 3 (grassi polinsaturi) ad azione antiinfiammatoria e antiossidante che aiutano a prevenire la formazione delle LDL ossidate, riducendo il processo infiammatorio cellulare cronico di basso grado, alla base di molteplici patologie legate all’aterosclerosi e non solo (diabete, obesità, cancro, morbo di Alzheimer ecc.). Essendo grassi polinsaturi essenziali, gli omega 3 (DHA ed EPA) possono essere introdotti nell’organismo solo con la dieta.

OMEGA 3

Fonte principale di Omega 3 è il pesce: salmone, alici, sardine, tonno, sgombri ed altri tipi di pesce “azzurro”.
Altre fonti di acidi grassi essenziali (Omega 3 soprattutto) sono i semi oleosi (semi di lino, di girasole, di Chia, di zucca, ecc.) e la frutta secca a guscio (noci, anacardi, mandorle, ecc.). Il prodotto “nostrano” più ricco in grassi monoinsaturi e anche in polifenoli è invece il classico olio extravergine d’oliva.
È di particolare importanza, inoltre, praticare un’attività fisica moderata con frequenza costante, ed evitare tutti quei fattori precedentemente citati che favoriscono la produzione di radicali liberi.

EONLIPID: un aiuto contro il dismetabolismo dei grassi e degli zuccheri, ma anche contro i radicali liberi.
L’integratore alimentare Eonlipid®  contiene otto principi naturali, ovvero il Maqui, l’Idrossitirosolo, l’Amla, l’Ubichinolo (Coenzima Q10 nella più efficace versione ridotta), la Monacolina K, la Berberina, l’Astaxantina e l’acido folico, che in sinergia, aiutano a controllare i livelli di grassi nocivi.

Questi ultimi aiutano anche il corpo a tenere a bada i radicali liberi e lo stress ossidativo, diversamente dalla maggior parte di prodotti oggi disponibili che si concentrano solo o prevalentemente sulla componente lipidica, senza prendere in considerazione il danno ossidativo sulla stessa che, come abbiamo visto, concorre a generare LDL ossidate e, in ultima analisi, alla formazione delle placche aterosclerotiche.

 

 

Eonlipid è particolarmente indicato:

  • contro lo stress ossidativo e i radicali liberi;
  • per l’attivazione del metabolismo lipidico/glicidico;
  • come coadiuvante nelle patologie degenerative cardiovascolari e cerebrali;
  • contro i processi di aterogenesi;
  • per il controllo del processo di inflammaging (senescenza e infiammazione cellulare).

 

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