Cos’è la curcuma? La curcuma è il principale ingrediente del più conosciuto curry, spezia entrata da diversi anni anche nella cucina europea. La curcumina, tra i più efficaci principi attivi presenti nella curcuma, ne conferisce il tipico colore giallo.

La curcuma non è solo un’ottima spezia. La medicina Ayurvedica la utilizza da millenni come rimedio naturale per il trattamento di molte patologie, sfruttandone le proprietà antinfiammatorie, antisettiche, depurative e cicatrizzanti. La ricerca scientifica negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sulle proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie della curcumina che potrebbe risultare utile quale rimedio naturale nel coadiuvare la prevenzione di quelle patologie croniche degenerative che hanno, tra le principali cause d’insorgenza, uno stato infiammatorio e, in particolare, un’infiammazione cellulare cronica di basso grado. Parliamo di malattie cardiovascolari, morbo di Alzheimer ed altre neurodegenerazioni, artrite reumatoide, sindrome metabolica, diabete, ecc….

La proliferazione dei prodotti

Recentemente, la curcuma in polvere o in prodotti in cui è associata alla piperina (piper nigrum, ovvero il comune pepe nero), è stata presentata principalmente come dimagrante o “brucia grassi”, in grado di aiutare il metabolismo e tenere a bada  il senso di fame e la glicemia. Questa potrebbe essere una delle ragioni che sta portando ad una proliferazione di tantissimi prodotti a base di curcuma, la cui qualità, in taluni casi, potrebbe non essere adeguatamente verificata.

Recentemente il Ministero della Salute, infatti, ha segnalato diversi casi di “epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di curcuma” (cos’è la curcuma per consultare la pagina costantemente aggiornata del sito web del Ministero clicca qui). Rimane valido da parte del Ministero della Salute, l’invito alla sospensione dell’uso dei prodotti a titolo precauzionale in attesa delle analisi.

Al momento i lotti interessati sono stati ritirati su iniziativa volontaria delle aziende coinvolte, che sono circa una decina. In attesa di conoscere l’esito delle analisi effettuate e delle doverose precisazioni ed indicazioni che dovranno essere emanate in merito dalle Autorità competenti, riteniamo opportuno fornire il nostro punto di vista e alcuni “buoni consigli” per un uso appropriato degli integratori in generale e di quelli a base di curcuma in particolare.

La disattenzione dell’uso degli integratori

Innanzitutto giova evidenziare che generalmente, nelle confezioni degli integratori vengono segnalate eventuali controindicazioni o riportate alcune indicazioni preziose, del tipo “il prodotto va utilizzato nell’ambito di una dieta variata ed equilibrata seguendo uno stile di vita sano. Non superare la dose giornaliera consigliata”, cui spesso e volentieri non si presta la dovuta attenzione.

A questa “disattenzione” si aggiunge spesso, la mancanza di un’adeguata informazione verso il proprio medico curante in merito all’utilizzo di integratori che, pertanto, vengono assunti, nella stragrande maggioranza dei casi, in assoluta autonomia, con scarso controllo medico.

Parlando nello specifico di curcuma, prodotto naturale che presenta una bassa incidenza di effetti collaterali in base ai dati di letteratura scientifica, questa spezia è di fatto sconsigliata a coloro che soffrono di calcolosi biliare. Infatti, essendo la curcuma un principio attivo che favorisce l’attività epatica, l’aumento conseguente di bile potrebbe favorire un ristagno ulteriore della stessa.

Inoltre, ricordiamo che la dose della piperina presente nel prodotto a base di curcuma può giocare anch’essa un ruolo sui sintomi riferiti dal soggetto.

Cos’è la curcuma? Qual è l’azione principale della curcuma?

L’infiammazione è quel meccanismo di protezione necessario attraverso il quale l’organismo si difende da agenti estranei o patogeni, con l’obiettivo di rimuovere “l’invasore”, riparare i danni e ripristinare l’equilibrio cellulare e tissutale.
L’infiammazione acuta è una condizione che tutti abbiamo conosciuto e sperimentato, basti pensare ad un semplice raffreddore. La reazione infiammatoria provoca una temporanea infiammazione acuta del tessuto, perché le cellule immunitarie reagiscono contro l’agente patogeno innescando una serie di azioni necessarie a distruggere i microrganismi estranei ma che infiammano inevitabilmente anche il tessuto circostante. Una volta cessata la reazione infiammatoria acuta, l’organismo provvedere a ristabilire l’equilibrio nei tessuti interessati.

Parlando invece di infiammazione cronica, è stato scientificamente dimostrato che fattori come uno stato di stress persistente, l’alterazione del ritmo sonno-veglia, il tabagismo, l’aumento di peso e l’obesità, uno stile di vita sedentario, un’alimentazione troppo ricca di zuccheri raffinati o comunque squilibrata, possono portare l’organismo a trovarsi in uno stato infiammatorio sistemico di basso grado non acuto ma cronico. Le conseguenze di questa condizione cronica non si manifestano immediatamente come nell’infiammazione acuta ma possono portare nel tempo all’insorgere di patologie cronico-degenerative in tutto l’organismo.

Le proprietà antiossidanti e coadiuvanti nella lotta contro l’infiammazione della curcumina (come già visto, il curcuminoide più efficace della curcuma) sono conosciute da secoli. Le molteplici evidenze  scientifiche dimostrano che sussiste la possibilità di sfruttare tali proprietà per contrastare una serie di processi infiammatori possibili nel nostro organismo.
La curcumina agisce andando ad inibire alcune molecole coinvolte nell’instaurarsi e nel mantenimento dell’infiammazione.
La sua azione antiossidante è più efficace della gran parte degli antiossidanti noti (per esempio, vitamina E, tocoferoli, ecc…) e consiste nella neutralizzazione dei radicali liberi in eccesso e nell’interruzione della propagazione della catena di formazione degli stessi questo è cos’è la curcuma.

 

 

 

 Altri pregi

Alla curcuma viene infine riconosciuto anche un ruolo benefico contro i disturbi mestruali e coadiuvante la funzione gastrointestinale ed epatica.

In definitiva nel prossimo futuro si potrà meglio apprezzare il significato e la ragione di queste reazioni avverse alla curcuma, principio naturale di larghissimo utilizzo a livello mondiale e sempre più apprezzato per le sue molteplici virtù sul benessere del soggetto.

 

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