Glutatione: struttura e funzioni.

Il Glutatione è una sostanza formata da 3 aminoacidi (cisteina, glicina e acido glutammico) ed è prodotto nel nostro organismo soprattutto dal fegato; si trova in frutta e verdura, nelle patate, negli spinaci, in asparagi, funghi e in alcuni tipi di carne, ma il suo assorbimento per via orale è estremamente ridotto a causa degli enzimi gastrici che disattivano la molecola. Inoltre, con il processo di cottura di alcuni cibi che lo contengono, il glutatione è quasi del tutto denaturato dalle alte temperature.

Il glutatione ha una peculiare composizione chimica grazie alla quale può ossidarsi e ridursi continuamente, svolgendo una efficace azione contro i radicali liberi all’interno del nostro organismo, al punto da essere considerato da molti studiosi, come il più potente antiossidante presente nel corpo umano.

Oltre alla notevole capacità antiossidante, il glutatione svolge molte altre importanti funzioni, in primis quella di potente agente disintossicante da sostanze nocive per il nostro organismo, quali ad es. tossine, metalli pesanti, o verso un avvelenamento da farmaci (in particolare paracetamolo); può svolgere, inoltre, un importante ruolo nella modulazione della risposta immunitaria e nell’attenuare i sintomi di malattie neurodegenerative.

Produzione endogena e integrazione

Si è visto però che la produzione endogena di glutatione tende a diminuire con l’avanzare dell’età, per cui già dopo i 30-40 anni inizia lentamente a calare, per poi diminuire drasticamente dopo i 60 anni; i livelli di glutatione endogeno diminuiscono poi ancor più significativamente se si adottano stili di vita poco sani, quali fumo, alcool, sedentarietà e stress eccessivi; da qui l’importanza di integrare adeguatamente tale preziosa sostanza.

Tuttavia, come per il glutatione assunto attraverso i cibi, anche l’integrazione diretta a base di glutatione soffre di una ridotta biodisponibilità, dovuta, come già accennato, allo scarso assorbimento dello stesso tramite somministrazione orale, per il decadimento subìto durante il passaggio nel tratto digerente. Per questo motivo si è diffusa la somministrazione di integratori a base di glutatione per via sublinguale, oppure in forma liposomiale.

Viceversa risulta molto efficace, la somministrazione endovena (o intramuscolo) del glutatione ridotto, ad esempio in qualità di coadiuvante nella terapia anti-aging, per neurodegenerazione, o rimedio rapido ed efficace in caso di intossicazione da paracetamolo.

Integrazione efficace: assunzione dei precursori per stimolarne la produzione

A fronte dei limiti sopra enunciati relativi alla supplementazione per via orale, si è vieppiù diffusa un’adeguata supplementazione, peraltro più economica rispetto al glutatione liposomiale, di quelle sostanze definite “precursori” del glutatione stesso, ovvero la NAC (N-Acetilcisteina) e la Glicina, che sono bene assorbite a livello intestinale e che, in sinergia, stimolano la produzione endogena di glutatione.

La letteratura internazionale ha recentemente mostrato dei risultati molto interessanti della integrazione di NAC e glicina, sia in ambito animale che su soggetti umani. Attraverso queste due molecole assorbite per somministrazione orale si favorisce un oggettivo aumento del glutatione endogeno, quindi garantendo in tal modo un adeguato contrasto allo stress ossidativo e all’eccesso di radicali liberi, con evidenti miglioramenti della funzionalità mitocondriale.

La NAC, in particolare, è a sua volta un potente antiossidante, non solo per la capacità di favorire la sintesi del glutatione, ma anche per la particolare struttura chimica che le consente di eliminare direttamente radicali liberi. La NAC, inoltre, ha un’importante azione mucolitica nelle patologie respiratorie.

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Bibliografia

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