“Mangia le arance, che contengono vitamina C e non ti fanno ammalare”, dicono le mamme. E si sa, le mamme hanno sempre ragione.

La vitamina C è una delle sostanze che aiuta a rinforzare le difese immunitarie dell’organismo ed è quindi un valido aiuto nella prevenzione delle malattie tipiche della stagione fredda: raffreddori ed infiammazioni della gola, fino ad arrivare ai virus influenzali.

La vitamina C svolge anche un’azione antinfiammatoria ed antiossidante, aiutando a ripristinare l’equilibrio nell’organismo in presenza di processi infiammatori legati anche all’azione del sistema immunitario.

In caso di infezione, la presenza di virus e batteri nell’organismo genera naturalmente una reazione immunitaria, che porta ad un’infiammazione del tessuto nella sede di infezione e ad una maggiore produzione di radicali liberi, generati dalle stesse cellule immunitarie allo scopo di distruggere i microrganismi responsabili della malattia.

La vitamina C ha quindi un effetto positivo sia sull’infiammazione che sullo stress ossidativo, che si possono considerare due facce della stessa medaglia perché la presenza dell’uno va ad alimentare l’altro. Quest’azione non è svolta solo dalla vitamina C: anche le vitamine A, E, B6 e B12, insieme ad un’altra famiglia di sostanze, i polifenoli, contribuiscono a rinforzare le difese immunitarie contrastando nello stesso tempo infiammazione dei tessuti e stress ossidativo.

Rinforzare le difese immunitarie: quali cibi mettere in tavola

Oltre che negli agrumi (arance, mandarini, clementine, limoni, pompelmi, cedri) la vitamina C è presente anche negli ortaggi a foglia verde, nel kiwi, nei pomodori e nei peperoni.

Pomodori e peperoni non sono tipicamente invernali, quindi meglio mettere in tavola biete, spinaci e alcuni degli ortaggi della famiglia delle Brassicaceae o Cruciferae: cavoli, broccoli, cavolfiori, rape e rucola. Anche il peperoncino rosso contiene vitamina C, ed è un’ottima spezia da utilizzare per insaporire le pietanze.

La vitamina A si trova nell’olio di fegato di merluzzo così come nel fegato di diverse specie animali, nelle uova ed in alcuni formaggi ma si può assumere anche sotto forma del suo precursore, il betacarotene.

Il betacarotene è facile da identificare, perché si trova in tutti gli ortaggi di colore giallo arancio. Nell stagione invernale troviamo quindi principalmente carote, zucca e cavolo arancione. Anche le patate dolci americane sono ricche di betacarotene, infatti non a caso sono dello stesso colore della zucca.

Le vitamine A e C sono presenti anche nei frutti rossi, quindi nei mirtilli e nelle bacche. Il maqui, una bacca originaria della Patagonia, è considerato un super-frutto grazie alla sua ricchezza in micronutrienti come vitamine A e C, polifenoli della famiglia delle antocianine, potassio, calcio e ferro.

Anche la vitamina E ha una forte azione antiossidante, e a tavola è “rappresentata” dall’olio extravergine di oliva di ottima qualità, insieme a noci, mandorle ed altra frutta secca a guscio, semi oleosi.

Le vitamine B6 e B12 hanno un’azione stimolante sul sistema immunitario, e sono contenute principalmente in alimenti di origine animale come carne, pollame, alcuni pesci e molluschi, latticini e tuorlo d’uovo. Nel mondo vegetale troviamo la B6 nel germe di grano, leguminose secche e semi di girasole, per cui è utile mettere in tavola cereali integrali o al massimo decorticati, perché ogni ulteriore processo di lavorazione, come ad esempio la perlatura, porta all’eliminazione del germe.

Non dimentichiamo di utilizzare in cucina l’aglio: ha un’azione antibiotica naturale.

I polifenoli: cosa sono e quali cibi li contengono

I polifenoli sono un ampio gruppo di sostanze naturali, largamente presenti nel mondo vegetale, conosciute per la loro azione positiva sull’organismo umano. La loro attività è principalmente di tipo antiossidante, antinfiammatoria ed antibatterica.

Essi proteggono le cellule dall’azione dei radicali liberi, sostanze prodotte dal normale metabolismo cellulare i cui livelli aumentano in presenza di condizioni di stress come fumo, agenti inquinanti, esposizione a raggi UV, infezioni virali e batteriche. Queste situazioni fanno sì che nell’organismo si inneschino anche processi infiammatori, acuti o cronici, che a loro volta portano l’organismo a produrre più radicali liberi.

I polifenoli, proteggendo le cellule da infiammazione e stress ossidativo, aiutano nella prevenzione di molte patologie sostenute dallo stress ossidativo come aterosclerosi, malattie cardiovascolari in genere, e malattie neurodegenerative; allo stesso tempo aiutano l’organismo a combattere le infezioni batteriche e virali.

Diversi sono i cibi che contengono polifenoli, ad esempio cacao e cioccolato fondente, tè verde, frutti di bosco, uva (in particolare la buccia), vino rosso, olio extravergine di oliva spremuto a freddo, aglio, cipolla, cavoli, broccoli, pomodori ed altri vegetali, sempre seguendo la stagionalità.

Maqui: il super-frutto con la più alta capacità antiossidante

Tra i frutti rossi abbiamo nominato il maqui, una bacca originaria della Patagonia, ricca in micronutrienti come vitamine A e C, polifenoli della famiglia delle antocianine, potassio, calcio e ferro.

I polifenoli del maqui sono le delfinidine, le quali oltre ad avere una spiccata azione antiossidante si sono rivelate efficaci anche nel ridurre lo stato infiammatorio andando ad inibire molecole pro-infiammatorie.


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Esso ha un’azione stimolante sul sistema immunitario, aiuta a contrastare e radicali liberi, svolge un’attività protettiva su sistema cardiovascolare ed aiuta a regolare l’equilibrio della flora batterica intestinale. Interagendo con il metabolismo di carboidrati e lipidi, fornisce inoltre una carica di benessere ed energia alla persona.

Tutto questo lo rende un prodotto utile per prevenire e contrastare i malanni della stagione invernale.

 

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