La carnosina è un dipeptide composto da due aminoacidi la β-alanina e l’istidina e fu scoperta circa 100 anni fa in Russia; sin dall’inizio le sono stati attribuite molte proprietà e funzioni fisiologiche. Naturalmente si trova in buona quantità nel tessuto muscolare, in particolare nelle fibre bianche, per il quale regola alcuni processi metabolici di produzione dell’energia. Purtroppo i livelli di carnosina decadono con il passare degli anni, con una perdita del 63% all’età di 70 anni. Con il progredire dell’età avviene un doppio processo negativo contro le proteine del nostro organismo: un’ossidazione da radicali liberi in eccesso ed una glicazione per eccesso di carboidrati circolanti; il tutto comporta una denaturazione e malfunzione delle proteine, alla base di molti dei processi di invecchiamento e degenerazione cronica.

La carnosina ha dimostrato di poter reagire contro questi prodotti, in virtu’ delle sue specifiche capacità antiossidanti, ovvero riduce i danni provocati dalla produzione dei radicali liberi, in quanto migliora le funzionalità della membrana cellulare. La capacità antiossidante della carnosina è legata alla sua abilità di legare i radicali liberi e quindi potrebbe essere di vantaggio nei danni neuronali e cellulari quali quelli che si verificano nelle malattie degenerative quali morbo di Alzheimer e di Parkinson. Il secondo processo benefico dimostrato dalla carnosina è quello di ridurre gli AGE (advanced glycation end products, prodotti finali di degradazione della glicazione), vere e proprie molecole “spazzatura” dannose per molteplici tessuti (pelle, neuroni in primis) che divengono malfunzionanti/rigidi e soggetti all’aging ed allo stress ossidativo.

Oltre che con l’età, i livelli endogeni di carnosina diminuiscono nei tessuti muscolari dopo digiuno prolungato, infezioni, traumi e shock. La somministrazione di carnosina sembra interagire positivamente anche con le cellule cardiache ed avere un effetto potenziante a livello del sistema immunitario. Nell’ambito delle attività sportive e di fitness sono stati documentati con l’uso della carnosina effetti benefici sull’accumulo di acido lattico, in virtù della azione basificante di questo dipeptide, e sulla produzione di ATP la molecola che fornisce energia all’organismo umano.

Dati sperimentali hanno inoltre evidenziato un ruolo della carnosina nelle alterazioni delle mucose duodenali e dello stomaco.

Alla luce di queste evidenze scientifiche la carnosina appare una molecola naturale molto interessante nel mondo dell’anti-aging, ancor più se coniugata ad altri principi attivi quali acido ialuronico e metilsulfonilmetano (MSM), che hanno una provata efficacia sul metabolismo del tessuto connettivo, di cute e annessi cutanei quali capelli ed unghie.

Il nutraceutico Projaluseon racchiude in sé questi principi attivi benefici e può quindi trovare una giustificata applicazione in vari campi del benessere e dell’estetica.

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